Ancora nel bosco

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Ripensando a quanto scritto.
E’ vero, sono cresciuta oltre quello che si aspettavano i miei; ho sviluppato il mio sottobosco di desideri, passioni, pulsioni, rifiutando di restare immobile nei filari previsti.
Ma è anche vero che continuo a cercare chi mi coltivi.
Forse è questo il modo in cui risalta più evidente il mio essere stata impostata in uno schema; o forse, col tempo ho cercato chi riuscisse a darmi uno schema diverso, uno che fosse mio, in cui mi riconoscessi. Chi mi aiutasse a coltivare il mio bosco, a sviluppare quelle qualità rigogliose e peculiari che mi appartengono, che prima venivano ricacciate col diserbante.
Quei fiori così colorati e grandi, dal profumo così intenso, così difficili da far fiorire, che mia madre continua a sperare non siano miei, stanno ora aprendo le corolle e si volgono ad accogliere il sole.
Quell’edera che mi avviluppa non cerca di soffocarmi, ma mi avvolge come una stola e mi porta in alto, in alto.

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