Non credevo esistessero tanti film BDSM. In tutte le varianti. Inizialmente non ero particolarmente interessata a guardarne, non ne ho mai cercati. Mi è sempre bastata la mia fantasia, per queste cose "strane", oppure i fumetti, che essendo più statici mi permettevano maggiore interpretazione. La pornografia l’ho sempre guardata "normale". (Le virgolette sono davvero d’obbligo).
Ora il mio Padrone invece ne ha trovati di interessanti, li guardiamo insieme. All’inizio e alla fine del filmato la protagonista fa sempre due chiacchiere; prima, per definire cosa le verrà fatto e dare il suo consenso; dopo, sporca, lacera, contusa, con le guance rigate di lacrime, ride e scherza e dice quanto le è piaciuto. In mezzo capita di tutto.
Lui ne è molto compiaciuto. Io invece ne resto quasi turbata.
In particolare i filmati di Public Disgrace. Belle ragazze condotte seminude, esposte, legate per strada. Fissate a pali, alberi, panchine, e lì frustate e scopate, davanti a passanti ignari, incuriositi e perplessi (anche discretamente scandalizzati, ma hanno più l’aria di pensare "dev’essere una candid camera").
Sulle prime credevo fossero falsi. O meglio lo speravo. Eppure sembrano reali.
Nelle mie fantasie c’è sempre qualcosa del genere, mi eccita. Invece, guardarle accadere realmente mi turba. Ho sempre un profondo senso di disagio. Mi si strozza in gola il panico: sono davvero in mezzo alla strada, la gente le guarda, è pieno giorno.
Inoltre mi inquieta il dolore. In altri filmati, più pesanti, una ragazza è al centro di una folla di gente che le fa di tutto. Viene pizzicata con un lungo accendino piezometrico, di quelli che danno la scossa. Le smorfie, il dolore, è tutto reale. Mi terrorizza, mi turba, mi disturba.
Ma se mi penso nella medesima situazione, a subire le stesse cose, il sesso mi si scioglie e fremo di desiderio. Desiderio dell’umiliazione, dell’esposizione, del dolore.
Non sono a mio agio come spettatrice. Come protagonista, sì, molto.
Ora il mio Padrone invece ne ha trovati di interessanti, li guardiamo insieme. All’inizio e alla fine del filmato la protagonista fa sempre due chiacchiere; prima, per definire cosa le verrà fatto e dare il suo consenso; dopo, sporca, lacera, contusa, con le guance rigate di lacrime, ride e scherza e dice quanto le è piaciuto. In mezzo capita di tutto.
Lui ne è molto compiaciuto. Io invece ne resto quasi turbata.
In particolare i filmati di Public Disgrace. Belle ragazze condotte seminude, esposte, legate per strada. Fissate a pali, alberi, panchine, e lì frustate e scopate, davanti a passanti ignari, incuriositi e perplessi (anche discretamente scandalizzati, ma hanno più l’aria di pensare "dev’essere una candid camera").
Sulle prime credevo fossero falsi. O meglio lo speravo. Eppure sembrano reali.
Nelle mie fantasie c’è sempre qualcosa del genere, mi eccita. Invece, guardarle accadere realmente mi turba. Ho sempre un profondo senso di disagio. Mi si strozza in gola il panico: sono davvero in mezzo alla strada, la gente le guarda, è pieno giorno.
Inoltre mi inquieta il dolore. In altri filmati, più pesanti, una ragazza è al centro di una folla di gente che le fa di tutto. Viene pizzicata con un lungo accendino piezometrico, di quelli che danno la scossa. Le smorfie, il dolore, è tutto reale. Mi terrorizza, mi turba, mi disturba.
Ma se mi penso nella medesima situazione, a subire le stesse cose, il sesso mi si scioglie e fremo di desiderio. Desiderio dell’umiliazione, dell’esposizione, del dolore.
Non sono a mio agio come spettatrice. Come protagonista, sì, molto.
Fra il dire ed il fare c’è di mezzo…il vedere??
Bacione ciccia
Marti