Pensieri

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Mi frusteresti?

Leggo il tuo blog, con te ben presente nella mente. Subito fatico a collegare te, solare, e la creatura calda e crudele che esce da ciò che leggo. Le tue risate, la tua simpatia, la tua allegria… e poi la tua frusta rossa. Ecco.
Mi hanno detto di te: ha quei cinque, dieci, cinquanta mila neuroni in più che servono, che fanno la differenza.  E’ vero. L’attenzione che poni a chi hai sotto. L’intelligenza nella crudeltà. La dolcezza nel sadismo, e viceversa: il sadismo nella dolcezza. Lo leggo in ciò che racconti.
Il tuo blog parla dei tuoi desideri, di quello che fai e che provi; della devozione del tuo schiavo. Parole meravigliose, splendide sensazioni, feroci sentimenti che mi colpiscono.
Lo sento da sotto. Dalla mia posizione di sottomessa. Percepisco, comprendo. Dev’essere molto bello stare sotto di te, condividere, subire. Sento l’alchimia speciale che si può creare tra Dom e sub, traspare dalle descrizioni; mi sembra di sentire il dolore fisico, la sofferenza della mente, del cuore.
Ammiro la meraviglia del puro dono di sé, al di là del dolore e del tornaconto di piacere. Ne sarei in grado? Non so.
Ho invidiato chi, steso, ha potuto portarti sopra di sé. L’affondare dei tacchi nella carne, il premere del piede, lo schiacciare a terra. Avrei voluto stendermi lì e farmi calpestare anch’io.

Nulla; è solo la sensazione di un momento, il farmi trasportare dalla marea sorta dalla lettura del tuo blog: i pensieri si concatenano, la mente vaga e si disperde nella carne scaldandola, lasciandosene inebriare.

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