Una delle mie estati preferite la ricordo proprio così.
I miei andarono in vacanza da qualche parte con mio fratello, ed io restai a casa da sola. Poiché soffrivo il caldo, mi misi a dormire sul divano, sotto lo split del condizionatore.
Passai quindici giorni di vita su quel divano, a leggere, mangiare cibo cinese da asporto e vedere film – in un’epoca prima dell’internet. Stavo sveglia fino a notte fonda e dormivo fino a tardi.
Quindici giorni di tempo sospeso, tempo fuori dal tempo, tempo trascorso nella mia testa a fantasticare. Solitudine, autarchia, pigrizia.
Adesso guardo quella gif, sorrido e mi lascio cullare da un po’ di nostalgia.