Sveglia presto, autostrada, tutto il giorno da un cliente a Brescia. Piove, non forte ma costante. Finito il lavoro, mi aspetta un’altra ora di autostrada con un traffico terrificante fino a Milano. La pioggia disintegra una viabilità già congestionata.
Sono stanca, sono bollita, sto pensando a perché non funziona una query. Eppure quando mi chiami per avvisarmi che hai avuto forse un contatto con una persona positiva (ritorni di avvenimenti che speravamo passati) non penso che sia la scusa perfetta per dire che allora non vengo e andare a casa a riposare: certo che vengo al corso di futomomo da Kirigami, ci vediamo a Milano tra un’ora.
Il dojo è stupendo, sono colpita. Arriviamo che lui sta già spiegando la prima tecnica, ci cambiamo veloci e in silenzio e ci sistemiamo sui tatami.
È un corso: le corde sono tecniche, parliamo, sei concentrato, fai e disfi per provare i passaggi, i nodi, per capire; chiami il maestro, riprovi.
Io resto stesa a terra e sono la persona più rilassata dell’universo.
