Inizia per caso.
Una foto di Lui in divisa. Lei che me la mostra e mi dice: “faceva impressione, soprattutto quando non sorrideva”. Un brivido immediato in mezzo alle gambe. Lo visualizzo istantaneamente, anche se sto facendo tutt’altro. Austero, serio, glaciale. Duro. Mi bagno.
Sono in giro e non posso toccarmi. Inizio a fantasticare. Immagino situazioni, accadimenti. I brividi aumentano, vado in giro a lavorare, a fare le mie cose, con una consapevolezza aumentata del mio corpo. Mi sento il sesso aperto, voglioso. Cerco di ignorarlo ma le fantasie si ripresentano e non mi lasciano in pace.
Poi Lui mi manda dei messaggi.
Impazzisco.
In un attimo, realizzo una cosa: sta succedendo davvero.
Non sono solo i miei sogni, le mie fantasie, o un libro che ho letto. Sta accadendo davvero; sta accadendo a me.
Le emozioni sorgono, vorticano; mi increspano la pelle, mi fanno rabbrividire, mi abbandono a loro. Lascio che vergogna, eccitazione, sottomissione mi riempiano; mi lascio trasportare, mi concedo di bagnarmi, di tremare, di gemere.
Respiro gratitudine.