
Stasera e per il weekend sarò qui.
Dopo tanto tempo, dopo le chiusure, le limitazioni, il lockdown, il disagio, il distanziamento, il duemilaventi eccetera eccetera, dopo tutto questo – anzi: durante tutto questo ma con la sensazione che siamo già nel dopo, un durante che è un ancora che sa di dopo – rieccoci. A trovarci dal vivo, a ridere, scherzare, giocare.
Sono emozionata. Agitata, persino. E’ passato così tanto tempo, molto di più di quanto non ne sia passato davvero: una anno che ne è durati cinque; così tanti cambiamenti, la mascherina che è diventata la mia seconda faccia, l’introversione diventata un poco di più asocialità.
Eppure, come per tutte le altre mie cose, quando dico che non mi interessa, o che posso farne a meno, in realtà intendo che è ancora acerba. La socialità mi manca, mi manca il casino, i play party, gli amici, stare in compagnia, e poi gli occhi addosso, mostrarmi, essere esposta, e tutto.
Un tutto che adesso è qui, e io sono in quel tutto.