Quando ho iniziato a scrivere con regolarità, quando, a gennaio, ho deciso che avrei pubblicato un post ogni lunedì e venerdì, ho pensato che prima o dopo avrei fallito. Avrei dimenticato di pubblicare, non sarei stata pronta. Ed era uno dei pensieri che mi suggeriva di non iniziare nemmeno. Ma sono partita.
In alcuni periodi sono riuscita a programmare in anticipo più di un post; alcuni giorni ho programmato il post poche ore prima dell’orario; altri giorni ho finito di scrivere a sera e pubblicato in ritardo.
Ma non ho mai saltato un giorno. (Certo, un venerdì non ho pubblicato ma perché ero in vacanza, non era un errore). Fino a ieri: ieri sera si è avverata infine la mia profezia iniziale.
Dopo un weekend molto impegnativo (855 km in 48h, dormito poco), complice l’essere in ferie, ho perso il filo che fosse lunedì e non ho pubblicato. Ho saltato il mio appuntamento.
Quando me ne sono resa conto era passata mezzanotte. Ci sono rimasta male: il mio obiettivo è sempre la perfezione (con annesso terrore del fallimento). E, allo stesso tempo, mi sono sentita rasserenata. Ecco, ho pensato: è successo. Non devo più avere paura che succeda, perché è successo e non è crollato niente. Nessuna condanna (l’unico mio giudice sono io), nessun giudizio senza appello: una volta mi sarei affossata nel senso di colpa; ora si riprende.
Anche in questo, per fortuna, sono cresciuta.
Come disse una saggia persona “La perfezione non è il nostro obbiettivo è la nostra tendenza”
Giusto!
Ti capisco perché anche io quando finisco un lavoro o qualcosa penso subito potevo far così perché era meglio