E’ il terzo colpo, o il quarto. A volte, il secondo. Ma tutto inizia col primo, com’è ovvio.
Dopo un paio di colpi, la qualità della sensazione cambia, si trasforma e sale in me come un’ondata di piena. Rimane sempre dolorosa, è chiaro; ma quel dolore mi parla in modo differente. Perché non è un dolore cattivo, indifferente; un dolore che arriva a caso, d’improvviso, come sbattendo il piede in uno spigolo, non è un dolore immotivato né antipatico. E’ un dolore forte, focalizzato, mosso da una Volontà precisa. La Sua Volontà. Un dolore donato, inflitto con crudeltà metodica che diviene dedizione.
Sale e scende dentro il mio corpo, cullandomi l’anima. E ne sono grata.