Non so se se ne siano accorti. Ho tenuto la testa bassa e nascosto il viso tra le braccia. Non mi hanno detto nulla a riguardo.
Ma quando i primi colpi di flogger hanno iniziato la loro danza su di me, quando hanno iniziato ad avvolgermi in quelle forti carezze di cuoio, io ho pianto di gioia e sollievo.
Tutta la tensione di un mese si era coagulata in me; premeva e pesava sul mio cuore e cercavo di non farci caso. Ma quando sono arrivata dai Padroni, quel coagulo lo sentivo tutto. E poi si è sciolto ed è uscito da me in forma di lacrime.
Avevo di nuovo dimenticato quanto abbia bisogno di quei colpi; è stato come tornare a percorrere una strada che avevo già fatto, e che avevo scordato quanto fosse impervia e bella: mozzafiato. Una volta in vetta, ogni cosa è andata al suo posto; io sono andata a posto.
Ho lasciato che le mie viscere si contorcessero di piacere invece che di angoscia e ho goduto fino a non poterne più.
E ho pianto un pianto di gioia, sollievo e gratitudine.