Una raccomandazione che mi ha lasciato il mio precedente Padrone è di non fare confronti tra lui e qualunque altro Padrone avessi poi eventualmente trovato.
Non vanno fatti confronti perché ogni rapporto fa storia a sé; ciò che ho vissuto con lui non può venire replicato né usato come metro di misura o pietra di paragone.
Però credo sia umano farli: tutti fanno confronti.
Forse bisogna solo fare attenzione a farli in modo costruttivo, per valutare le differenze, la crescita personale, le peculiarità – e non per dare valutazioni di merito. Quelle davvero, in relazioni con persone diverse, non dovrebbero venire mai fatte.
Ciò che vivo con il mio Padrone riguarda solo me e Lui; voglio viverlo momento per momento, pensando al presente, immergendomi in quello che da questo rapporto nasce e si sviluppa. Non ha senso che mi àncori al passato, che mi proietti al futuro. Una volta è stato diverso? Certo. Tra un anno sarà differente? Sicuro. Con qualcun altro è stato, sarà, sarebbe completamente un’altra cosa? Non c’è dubbio. Ma perché pensarci?
Non sono più chi ero, non sono ancora chi sarò. Sono ciò che sono ora e lo sono con Lui.
Posso donarGli solo ciò che sono e che ho, nient’altro. E so che Lui non pretende da me nulla di diverso. Sono nelle Sue mani come sono; sia Lui ora a plasmarmi. Da me altro non si richiede che di farmi creta e molle, cedevole alla Sua volontà.