Con te sono cresciuta, cambiata, evoluta. Ho messo in discussione dei miei punti fermi che ho scoperto essere preconcetti, pregiudizi. Abbiamo abbattuto pareti che si sono rivelate di cartongesso. Sto lasciando andare delle certezze che mi tenevano ancorata al suolo e sto iniziando a volare.
Credevo di avere già fatto questo percorso, di essere già cambiata; ed è così. Ma ho compreso (ancora una volta) che all’evoluzione non c’è mai fine; che si può ancora cambiare, trasformarsi, e che c’è sempre un sé ancora più autentico con il quale collegarsi.
Il tuo approccio iconoclasta (o come dici tu: cialtrone) alla vita, al BDSM, a tutto, mi toglie il terreno di sotto, a volte mi scandalizza, mi indispone, ma mi spinge in luoghi diversi: mi ritrovo in punta di piedi, senza quasi appoggi, legata in un predicament che mi fa sentire completa. Anzi: che mi fa anelare a una completezza che percepisco esserci ma che ancora non ho raggiunto, che forse non raggiungerò mai; perché questo mi insegni: che non conta la perfezione, ma il percorso che si vive.
Mi spingi e mi sospingi, ti prendi cura di me e insieme mi fai avanzare da sola; hai fiducia in me e di questa fiducia mi ammanto fino a farla mia.
Certo, qualche volta vorrei ancora essere irresponsabile: mollare tutto in mano al Padrone, vivere in una piccola gabbia in cui non far entrare le difficoltà, le decisioni, le scelte, la vita. Guardo la domanda del BDSM test che dice “Abbandoneresti tutto per la relazione D/s dei tuoi sogni?” e aggrotto la fronte: vorrei, vorrei, e insieme no, mai. Perché sarebbe una fuga dagli impegni e da me stessa, un abbandonarmi malsano, disfunzionale (che peraltro tu non accetteresti mai). Been there, done that, ora basta.
Anche in questo ritorna il mio istinto più forte: essere brava. Stavolta, per dimostrare di essere brava, invece di obbedire ciecamente divento autonoma. E’ molto più difficile, molto più faticoso. E quando faccio fatica, so che devo farne di più.
Sarei la schiava perfetta. Sarei stata la schiava perfetta. Senza volontà, senza voce in capitolo, ubbidiente, sottomessa, deresponsabilizzata. E invece hai reso questa schiava meno “perfetta” e più vera. E’ più faticoso, ma più gratificante. E’ più difficile renderti fiero, perché mi devo impegnare: non basta dire sì e annuire, ci devo mettere del mio, e tanto; eppure così sono più intera, più insieme, e lo sono sempre.
Mi hai dato di più di quanto mi aspettassi. Pensavo alle botte e mi hai dato strumenti e capacità che posso usare in ogni momento della mia vita. Ecco: in questo senso sono la tua schiava 24/7.