Si chiama col nome “artefatto” un oggetto prezioso, o magari magico.
Se invece è una persona ad essere chiamata “artefatta”, significa che è falsa.
Eppure ci sono cose che faccio in modo artefatto, creato, studiato; cose cui devo pensare, per le quali mi alleno perché non rientrano nella mia spontaneità. Queste cose mi sono richieste: dare del lei, chiamare con titoli, comportarmi in un certo modo, muovermi in un altro, seguire determinati rituali, eccetera.
Il livello di allenamento (di artefazione) poi diventa tale che si trasforma in una forma di spontaneità. Mi risulta strano o disagevole fare diversamente.
Non si tratta di falsità, né d’ipocrisia.
Si tratta di venire forgiata ad essere un meraviglioso artefatto, perché chi mi possiede possa sfoggiarmi con orgoglio.
la vera slave, in fondo, è un’opera d’arte, a mio modo di vedere!
Mi incuriosisci.
Riusciresti a sfuggire ad un ordine?
E’ possibile.
Ma riuscirei a sfuggire alla punizione, dopo?
dunque è alla punizione – mi viene da pensare – che non riesci a sfuggire…