Mi torna di nuovo quella terribile, orribile sensazione di essere sbagliata; che ci sia in me qualcosa di connaturato, di intrinsecamente errato. Perché se vengo relegata in un angolo, ignorata così a lungo, incompresa, richiesta di continue spiegazioni che non riescono mai ad essere esaustive… allora devo essere io che non sono in grado di farmi capire, di essere accettata, accolta. Sono io che sono la feccia della terra e tale devo restare.
Mi abbruttisco in questi pensieri e scavo, scavo nella mia fossa di odio di me stessa per arrivare ad un fondo che forse non esiste.
Poi, in un mattino coperto spazzato dal vento, le nubi si squarciano e lasciano vedere il sereno.
Bastano meno di 140 caratteri a far uscire di nuovo il sole; e il mio cuore torna a crogiolarsi al calore dei suoi raggi.