La mente vuota.
Il cuore che si tuffa nel dirupo al vibrare del telefono.
Lo stomaco che si contrae se sotto il Suo nome appare la scritta “online”: un incontro a distanza, un convergere in uno stesso luogo virtuale. Sapere che Lui è lì anche se questo lì non esiste nel mondo fisico. Solo per questo, consolarmi della Sua presenza.
Adesso non penso a niente, non ho fame.
Sento solo la pelle che fatica a contenermi, ogni centimetro di epidermide teso, bruciante; sono dolorosamente cosciente della mia presenza qui, e che il mio qui si sta avvicinando al Suo qui.
Cosa sarà non lo so, non so cosa aspettarmi; e probabilmente è giusto così, è così che deve essere. Nessuna aspettativa, solo l’attesa.
Entro in una nube di nebbia calda che mi avvolge, che congela i miei pensieri vorticosi, placa il tumulto del mio cuore, ferma lo scorrere del tempo; esisto.