Mi obbliga a masturbarmi davanti a Lui ed a Lady Rheja; mi vergogno, ma obbedisco. Il dito gira, sempre più veloce: ansimo; per nascondere il viso mi giro sulla pancia, cerco di non farmi guardare.
“kat”
La Sua voce, secca, profonda: dice tutto col solo chiamarmi per nome. Trasalgo e smetto all’istante.
Sento le Sue mani sul culo e so che sta per farmi del male. I suoi denti mi affondano nella carne tra la spalla e il collo, il respiro mi si strozza in gola.
In quel preciso momento, mentre chiudo gli occhi per sentire il dolore tanto a lungo agognato, mentre so di stare per divenire lo sfogo della Sua ferocia, mentre quasi piango di gioia ed aspettativa, suona la sveglia.
Sobbalzo nel mio letto, mi riscuoto e spengo il trillo insistente. Il sogno sfuma, lasciandomi insoddisfatta e tremante.
Non posso fare a meno di pensare che è perfetto: il sadismo estremo di interrompere un sogno in questo modo, in quel momento. Una vera bastardata da parte del mio inconscio. Il Padrone ne sarebbe orgoglioso.
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