Il lavoro nuovo è davvero impegnativo; arrivo da te che sono felice di essere venuta ma nondimeno sono stanchissima e stressata. Mi guardi e mi dici: bene, ora facciamo il bagno. Rido: ahah, certo, sarebbe una bella idea. Poi sento che apri l’acqua per riempire la vasca. Sgrano gli occhi: ma sul serio? Resto ancora incredula. Tu sorridi. Decido di accogliere questa realtà e mi spoglio, mi raccolgo bene i capelli ed entro nella vasca: come spesso mi succede con te mi immergo, ma stavolta in senso letterale, fisico.
Poco dopo, mentre l’acqua continua a scorrere sempre più calda, mi raggiungi ed entri anche tu. Ci incastriamo, stesi, rivolti l’uno verso l’altra, le gambe attorno al corpo dell’altro, immersi fino al mento. Accendo l’idromassaggio e veniamo avvolti dalle bolle e dal calore.
Quasi non me ne rendo conto ma ho un sorriso beato che mi aleggia sulle labbra. Osservo sul tuo viso la stessa espressione. Chiacchieriamo.
Ad un certo punto ti dico: ma non è vero biddì.
Non si è mai visto che il Padrone faccia il bagno con la sua schiava, nella stessa vasca, con l’idromassaggio, immersi allo stesso modo, rilassandosi insieme! Dove sono la verticalità, la sottomissione, il servizio, la distanza, l’inavvicinabile Dominanza?!
Tu sogghigni beffardo alla faccia del vero biddì.
Io torno a socchiudere gli occhi, a sorridere e a rilassarmi nell’acqua calda, il tuo piede adesso sulla mia faccia, felice di tutto quello che tra noi è D/s e non verobiddì.
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(Si ringrazia Chris della pagina SSC per la definizione “verobiddì”)