
Visitando Galleria Borghese a Roma non posso impedirmi di restare estasiata a guardare le statue meravigliose al centro delle stanze; giro attorno alla meravigliosa Paolina Borghese del Canova e resto ammirata e affascinata.
Mi prende una strana specie di Sindrome di Stendhal: invece di sentirmi male, mi eccito.
Mi curvo e inclino la testa per osservare i dettagli; il marmo bianco pare carne viva, nelle pieghe voluttuose, nelle curve sinuose di questo corpo femminile seminudo.
Vorrei passarvi una mano, le labbra; vorrei carezzare questa donna, convinta quasi che la troverei calda, anche se so che è fredda pietra. Vorrei seguire con le dita quei solchi, infilarle sotto il drappo, scovare dettagli che non vedo.
Osservando quest’opera d’arte sento un brivido solcarmi la pelle, incresparmi i capezzoli, risvegliarmi il sesso.
Vorrei allungarmi ed adorarle quei piedini meravigliosi, baciarli e passarvi il viso.