Correre all’inseguimento del recupero di quanto non fatto per negligenza o stanchezza o autoindulgenza è sempre la cosa più difficile. L’impressione è che il risultato continui a sgusciare via dalle mani, come un’anguilla ancora viva, rabbiosa e riottosa.
E’ necessario ritrovare tutta la costanza perduta nel tempo precedente; quanta non se ne è avuta prima, tanta si deve averne ora. Anzi: di più.
Allora non può più esistere stanchezza, né sonno, né scuse banali. Invece di sbuffare di fronte al dovere, rimboccarsi le maniche e dire: avanti!
Poi, quando si è in azione, quando si fa, tutte le difficoltà che poc’anzi parevano insormontabili sono già alle spalle; non sono più quelle montagne invalicabili che apparivano ma banali dossi lungo la via.
E’ faticoso? Sicuro.
E’ scomodo? Certo.
Dà soddisfazione? Sempre.