Quando sono così di corsa la tentazione di disobbedire è forte.
Penso: va be’, dai, sto facendo mille cose, un sacco di fatica; se anche indulgo un po’ nell’autogratificazione che sarà mai?! E la mia mano si allunga verso la birra, verso il mio sesso.
Eppure non riesco ad andare fino in fondo. Non mi va, mi si rivolta qualcosa dentro.
Assaggio, tocchiccio, ma poi mi fermo.
È un piacere sporco, rovinato dal senso di colpa, dalla consapevolezza della disobbedienza; mi lascia l’amaro in bocca.
Piuttosto, se il desiderio è intollerabile o giustificato, preferisco provare a chiederne il permesso.
Se anche arriva un no, l’attenzione ricevuta almeno un po’ mi placa.