La cosa difficile non è tanto capire cosa desidero realmente, quali siano le mie richieste, le mie necessità. La parte davvero difficile è capire come gestire il fatto stesso che io voglia qualcosa.
La mia educazione (nonché, probabilmente, la mia stessa indole) mi ha portata ad essere una persona molto accogliente, molto compiacente: i desideri dell’Altro sempre prima dei miei, per ricevere accettazione e validazione. Nel BDSM mi sono trovata come un pesce nell’acqua: l’impianto stesso prevede che il volere del Padrone sia sempre prioritario, anzi, spesso prevede anche che la sottomessa non ne abbia uno del tutto, di volere: che il solo fatto di soddisfare l’altro sia soddisfazione sufficiente anche per sé.
Di recente però ricevo sempre più numerosi messaggi e indicazioni sul fatto che, in realtà, una sottomessa deve assolutamente avere ben chiaro cosa vuole, negoziarlo con chiarezza, esprimere eventuali necessità non colmate, comunicare. Mi hanno detto: la schiava migliore è quella egoista: fa quello che fa (o subisce quello che subisce) perché le piace, non per sacrificio, quindi giocarci è un piacere anche per la controparte.
E intanto però tutta la retorica più accreditata, le immagini in bianco e nero, le dichiarazioni di Appartenenza sono tutte rivolte a ribadire che l’unico vero desiderio della schiava dovrebbe essere quello di soddisfare il Padrone e vederlo felice. Anche molte conversazioni alla fine convergono da questa parte.
Quindi, come faccio ad essere sia sottomessa sia autodeterminata? Che devo fare? Cosa ci si aspetta da me come sottomessa? Cosa mi aspetto io come sottomessa?
Sono molto combattuta. Da una parte vorrei solo abbandonarmi e basta, non pensarci più; perché prendersi la responsabilità dei propri desideri è impegnativo. Dall’altra voglio, indubbiamente. Voglio ricevere soddisfazione, essere felice, ottenere quello che mi piace; e posso farlo solo se quella responsabilità me la prendo.
Alla fine, quello che complica davvero le cose è il fatto che quello che voglio di più è non volere più: poter dipendere e basta, con soddisfazione. Anche se non funziona e mi fa male; e lo so.
Quello che voglio è in contraddizione con quello che voglio.