E di tutte quelle sensazioni negative, mi resta addosso la gelosia. Ma perché? Di cosa sono gelosa?
(Se c’è una cosa di cui mi faccio vanto, nella mia vita, è di essere sempre stata dedita all’autoanalisi, da quando per la prima volta a 9 anni ho varcato la soglia di uno psicoterapeuta. Quindi, mi indago)
Mi è stato detto: la gelosia sorge quando ti viene tolto qualcosa. In realtà, credo sorga quando penso che mi stia venendo tolto qualcosa – ma non è affatto detto che sia davvero così.
Infatti, tutti i miei ultimi accessi di gelosia non sono affatto giustificati. Nulla mi viene sottratto. Non calano le attenzioni nei miei confronti. Se non sapessi con certezza che c’è un’altra (cosa peraltro concordata e accettata, nulla viene fatto di nascosto) non avrei motivo di sospettarlo. Quindi?
Questa gelosia mi sorge da una mala accettazione di me stessa, che riverso sugli altri.
Nego a me stessa i miei propri desideri, nell’errata convinzione di non averne diritto, o di non meritarli; o anche, mi sento in colpa. Perché di nuovo salta fuori l’educazione ricevuta, che mi ha insegnato che desiderare certe cose è sbagliato, è sporco.
Ma non ho mai smesso di desiderare; ho solo cercato di tenere nascosti questi desideri, vergognandomene… e odiando tutti coloro che invece li vivono apertamente.
Gelosa, gelosa e invidiosa.
Ma sapere dare un nome ai propri demoni è già togliere loro metà della loro forza. La consapevolezza di me, di questi miei meccanismi, fa sfumare i sentimenti negativi che ne conseguono in nuvole di fumo inconsistente.
Persevero nel mio cammino, procedo imperterrita nella mia crescita interiore.
ohhhh…respiriamo!!
“sapere dare un nome ai propri demoni è già togliere loro metà della loro forza” quoto totalmente!!!