Sentire il culo duro, dolorante, indolenzito, presente, è come vivere in una realtà aumentata, amplificata.
Sento una vibrazione aggiuntiva di fondo che mi accompagna e mi illanguidisce. Mi toglie quella odiosa fame nervosa; mi fa sentire in ordine e a posto col mondo.
Ogni momento in cui mi siedo, in cui prendo una botta involontaria, in cui i lividi si svegliano e dolgono, ognuno di quei momenti mi fa sorridere in mezzo ad una smorfia di dolore che devo dissimulare. Sorrido tra me del segreto che celo, guardando colleghi ed amici ignari di quale altra persona io sia, di quali cose strane e meravigliose sia partecipe.