Apro tumblr e le gif rotolano nel loro brevissimo loop davanti ai miei occhi.
Scorro via veloce le immagini bdsm, tutte queste ragazze legate, piangenti, colanti; i seni colpiti, pieni di mollette e di cera; i sederi rossi, segnati, sanguinanti. Scorro via. Passo al porno, quello normale (“normale”…), quello dentro-fuori. Sorpasso le foto di sessioni, di umiliazione, di dolore inflitto e goduto.
Quasi non le voglio vedere. Non ci voglio pensare.
Cerco di non leggere i post scritti, quelli che parlano di rapporti D/s, sottomesse che cantano le lodi del loro Padrone, Padroni che sorridono condiscendenti alle loro cagne, carezze virtuali dopo i colpi.
Eppure l’occhio si ferma, inciampa. Mi ritrovo ad osservare quella carne che trema, quello sguardo di terrore così agognato. Mi entrano negli occhi parole di devozione, di soddisfazione.
Allora quell’esercizio fisico aerobico e coreografico del porno mi annoia. Guardo carne che entra ed esce e sbuffo. Guardo uomini appollaiati in posizioni oltremodo scomode per portare i genitali a favore di telecamera e mi chiedo come possa piacergli. Guardo sederi che rimbalzano e certo che mi eccito: ma fino lì.
Poi torno a osservare con bramosia i segni lasciati dalle mollette, i solchi del cane, il rossore diffuso delle sculacciate.
E mi manca. Anche se mi immergo nella quotidianità e non ci penso, se cerco di fare mille cose e non avere nemmeno un minuto libero, e se ce l’ho lo riempio con facebook o col cibo, alla fine dei conti, la sera, da sola davanti al pc, pur recalcitrante lo ammetto a me stessa. Sì, mi manca.
Mi manca il vortice di sensazioni, il lasciarmi andare, il dimenticare me stessa, il cervello che si svuota, la carne che urla, il cuore che si riempie per un Suo mezzo sorriso. La gioia di averLo reso soddisfatto del gioco. Di essere stata un buon giocattolo. E nell’esserlo, essermi lasciata travolgere senza più controllo.
Bel post sono convinta che una volta entrata nel bdsm una persona non ne può più uscire.
Sono emozioni talmente intense ed anche difficile da spiegare.
Ma di cui non se ne può più fare a meno.
Bel blog e buona giornata Luna crescente