Per me se una sessione finisce senza che io abbia goduto sono felice lo stesso, perché il mio godimento è traslato, trasceso: è un modo di godere diverso e quindi non sento la necessità di fare l’amore, di ricevere coccole, di avere un orgasmo preciso. Anzi: prediligo questo modo altro di godere. Anche se certo amo l’intimità post sessione, che mi fa sentire accolta, accudita.
Non per tutti è così; ognuno desidera e ricerca cose diverse, o cose simili ma con modalità diverse: è uno spettro davvero molto ampio e la cosa fondamentale è trovarsi con un’anima affine per desideri e inclinazioni. Ma so anche quanto le proprie inclinazioni possano cambiare, nel tempo e con persone differenti, nonostante nell’attimo in cui si vivono sembrino assolute e immutabili, scolpite nella pietra della propria anima. Ma l’anima, per quanto salda, non è di pietra.
Ho toccato luoghi nascosti dentro di me ed ora sono quelle le corde che desidero sentire risuonare; così mi allontano dal sesso cosiddetto vanilla senza averlo realmente deciso, anzi, ne sono sorpresa e persino, talvolta, amareggiata.
Ma, come mi è stato detto, esistono cieli superiori che una volta toccati sotto conta meno.
C’è un intero universo nascosto dentro di sé, dentro ogni persona. Esplorarlo cambia la vita in modi anche inaspettati: non sempre (azzardo: quasi mai) si sa cosa si troverà, anche se magari si immagina, si intuisce; ma non lo si sa. Posso capire che questo provochi inquietudine in chi si affaccia per la prima volta sull’orlo del proprio abisso.
Ma se dovessi tornare indietro mi getterei in quelle profondità con ancora più foga.