Sono così stanca.
Arrivo a sera stravolta, accartocciata. La necessità persistente di mantenermi attiva, attenta, concentrata durante il giorno, di destreggiarmi tra le innumerevoli richieste al lavoro (e anche extra lavoro), mi nutre e mi distrugge. Mi piace riuscire a fare tutto, ma quando finisce la giornata sono finita anche io.
In questo affaticamento la mia libido si abbassa a livelli di sussistenza. Non ho le energie per avere voglia, così mi iberno.
C’è però una voglia che non smetto mai di sentire, ed è la voglia di avere voglia.
Mi manca sentire il desiderio, la spinta che da dentro mi scioglie e mi contrae; ho voglia di struggermi, agognare, stringere le cosce, inarcarmi e sospirare. Ho voglia di sentire quella voglia pervadermi e rendermi calda, attraversarmi ad ondate alterne di piacere negato e soddisfatto, riempirmi fino a traboccare e aprirmi come un frutto maturo.
Mi infilo sotto le coperte e, mentre mi abbandono ad un sonno ristoratore, mi cullo in questa strana voglia traslata, dolce e malinconica come la nostalgia.