Questa volta, ho deciso di andarci.
La quirt mi aveva già fatto strillare, molto. Ti sei fermato, mi hai strizzato il culo dolorante e hai preso una pausa. Ho ascoltato il mio culo caldo e il bruciore dei colpi di frusta si è diffuso dentro di me. Quando hai ricominciato ho preso un profondo respiro, ho rilassato i muscoli e mi sono immersa nel subspace.
Le altre volte era solo successo, non so bene come. Ma stavolta mi sono sentita pronta, ho sentito che era lì, a portata di mano, ero sulla soglia e ho deciso di andare. Ho inspirato e mi sono lasciata riempire da quella sensazione. Ho accolto il dolore e le frustate e ci ho danzato insieme. Mi sono immersa a fondo, tranquilla, sicura.
Ho ricevuto i colpi in silenzio e ho ansimato con la mia voce gutturale a quelli più forti – la voce che risale quando sono nelle mie profondità.
Sarei rimasta là per sempre, cullata dalle acque torbide e calde del masochismo.