Durante la giornata guido, lavoro, rispondo al telefono, faccio ciò che devo fare nella mia vita quotidiana. Ma non scendo. Mai.
Resto in uno stato d’animo sospeso, etereo, rarefatto. Dico sciocchezze e rido per un nonnulla. Mi astraggo quando un pensiero, una sensazione mi attraversano; sorrido.
Mi sento come se fossi brilla, ma senza esserlo. Non sono stordita, ma dolcemente imbambolata. Guardo il mondo con occhi pieni di gioia.
Il corpo ora è libero, ma ricorda le legature in cui mi hai stretta ieri sera. La mente, quella è ancora là: legata, sospesa, ricettiva. Galleggio pigramente nei residui del viaggio in cui mi hai condotta, dentro di me, in una profondità placida e tranquilla, di sereno abbandono alle tue cure.