Quando avevo appena iniziato a sperimentare il BDSM, ad esplorare le pratiche e le sensazioni, ero colma di anticipazione ed entusiasmo. Tutto era nuovo: passavo ore a fantasticare, a scrivere racconti e fantasie, a immaginare cosa avrei potuto fare, cosa avrei potuto provare. Ogni cosa che mettevo in pratica era una bomba di emozioni, il coinvolgimento estremo anche con il minimo stimolo.
Poi, man mano che il tempo passava e accumulavo esperienza, mi riempivo non solo di anticipazione ma anche di ricordi, di conoscenze. Ciò che avevo sperimentato diventava materiale per ulteriore anticipazione, fino a diventare aspettativa, speranza, desiderio di riuscire a replicare emozioni e sensazioni.
Passato ancora del tempo, con il termine delle relazioni e il contraccolpo emotivo, la tristezza della perdita e la sofferenza della mancanza mi hanno riempita di nostalgia: malinconia per ciò che era stato e non era più e la vana speranza che tornasse. Accanto all’anticipazione, la nostalgia ha iniziato a crescere sempre di più, fino a rubarle spazio. Il mio senso di anticipazione ha iniziato a calare: sapevo già cosa aspettarmi, che sensazioni avrei potuto provare, e sapevo anche che non erano sempre uguali né sarebbero state intense e potenti come la prima volta che le avevo provate; sarebbero state diverse, forse nemmeno così belle: l’esperienza me lo diceva.
Per lungo tempo anticipazione e nostalgia si sono bilanciate, prendendo a turno di volta in volta più spazio in me, scambiandosi, alimentandosi l’un l’altra.
Adesso per la prima volta la nostalgia mi pare vacua, e l’anticipazione si è quasi spenta. Non fantastico, non immagino, non mi aspetto grandi cose. Programmo qualcosa di pratico ma tutta l’emozione legata al D/s sembra svanita. Come scrivevo qualche tempo fa, forse è che non ci credo più.
Hanno giocato un ruolo anche l’immensa fatica emotiva della pandemia e l’impegno costante e continuo per tirarmi fuori dall’ansia e dentro il nuovo lavoro, di sicuro; inoltre sono cambiata e ho abbattuto pareti che erano anche aspettative, che erano anche contenitori di nostalgia. Sono uscita dall’altra parte stanca, ma anche più forte; disillusa, ma anche più consapevole di me, dei miei limiti, dei miei bisogni.
La nostalgia che provo ora è quella della mia inesperienza: una volta tutto era molto più facile, più semplice. Ma non si torna indietro dalla complessità. Chi sono ora non è chi ero e non è ancora chi sarò. L’anticipazione che provo ora è sottile e non irruenta come un tempo: ma ho ancora voglia, nonostante tutto, ed è bello averla.
Brava mai smettere di emozionarsi e sostituire l’entusiasmo con la rassegnazione. Scoprirai di sicuro nuovi angoli di piacere perché l’emozioni tra due persone variano si modificano si migliorano e poi se cambi compagno di giochi.. padrone, di sicuro riscoprirsi sarà inevitabilmente entusiasmante.
Non mollare MAI nulla che ti fa stare bene
Non mollo, no. Emozionarsi è troppo bello, è solo più complicato dopo tanto tempo
Ti seguo.. ti leggo.. ti apprezzo. Per te non c’è nulla di complicato! Al massimo stimolate come nuova vetta. 😊👍
Dopo molti anni che pratichi una cosa è normale che si affievolisce emozione, per alcuni è solo temporaneo per altri no. Ti posso faccio un esempio io amavo scattare fotografie e mi piaceva farlo poi di botto basta e solo negli ultimi anni, dopo un distacco di 3/4 anni ho ripreso a scattare di nuovo foto