Che i sogni siano segni

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Stanotte per la prima volta in vita mia sono riuscita a fare una telefonata in sogno.
Di solito la tecnologia non funziona nei sogni; cercando di usare il telefono questo fa cose strane, mostra simboli sconosciuti, eccetera. Cfr per riferimento il film Waking life. Così capita sempre a me: il telefono impazzisce e io non riesco a chiamare o mandare sms. Usualmente la situazione è angosciosa perché dovrei avvertire qualcuno di qualcosa e non riesco.
Così stanotte.

Io e lei veniamo rapite; siamo portate in un luogo distante mentre siamo sedute in un posto: prima sono sedie in mezzo a un viale della mia città, guardiamo le stelle cadenti – io esprimo forte un desiderio, sempre lo stesso. Poi mi rendo conto che le stelle non stanno cadendo: si spostano velocissime. Ma non sono loro: siamo noi; è un’illusione ottica. La casa in cui siamo (ora è una casa) si sposta in avanti come su rotaie, fino ad arrivare ruotando al suo capolinea. Siamo state portate via da persone cattive, che cercano di fare del male. Costoro mandano un messaggio di ricatto indietro nel tempo, e ricordo infatti di averlo già sentito tempo addietro. Allora prendo il telefono per avvertirlo, lui, marito di lei. Il telefono non è il mio smartphone, quello non va, è rotto, comunque non c’è: prendo il mio vecchio Nokia N73. Lo accendo, inizia il carosello di messaggi strani, l’interfaccia non è come la ricordavo, la tastiera risponde male; appare un messaggio che dice “con la fascetta il telefono non può funzionare”, lo giro e lo guardo, ricordo di aver visto una fascetta rossa legata attorno alla sim e so che è un virus. Faccio spallucce e provo lo stesso, devo chiamare. Riesco a inserire il suo nome nella funzione di ricerca e va: trovo il numero, chiamo.
La telefonata parte. Riesco a chiamare. Lui risponde.
Ma sa già quello che gli voglio dire: sa che siamo state portate via, sa da chi e dove siamo, e sa che il messaggio è stato mandato indietro nel tempo. Mi dice di non preoccuparmi che sta già risolvendo la cosa. Riattacco e mi sveglio con un senso di tristezza, di malinconia.

Così stanotte: per la prima volta riesco a fare funzionare un oggetto che in sogno non funziona mai. Ci riesco per chiamare lui. Ma gli dico una cosa che sa già.
Sto cercando un significato ma non so trovarlo.

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