Catarsi

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Le corde tirano. Tengo gli occhi chiusi. Voglio sentire, voglio lasciarmi andare, ho bisogno di lasciarmi andare; ma ancora non vado. Sento il chiacchiericcio degli altri partecipanti al peer rope, le risate, la musica di sottofondo. Le corde scorrono, passano, disegnano uno schema e mi bloccano le braccia dietro la schiena. Salgono e lo strappado va in tensione, facendomi chinare in avanti; appoggio la testa al tappeto.

Cater, dietro di me, mi abbassa i leggings e mi scopre il culo. Brivido: non me l’aspettavo.

Il primo tocco della rotellina già mi dà una sensazione fortissima. Passa alla base del culo, verso l’interno, e il mio sesso si contrae.

Cater mette mano al frustino, poi allo slapper, mi strizza le chiappe, mi passa la rotellina ovunque, premendo, dal culo alle cosce alla pianta dei piedi. Strillo. Ma tengo anche gli occhi chiusi e sento. Ascolto il dolore, lascio che si sostituisca ai miei pensieri.

Pausa. Mi si avvicina e mi chiede se va tutto bene. Mi stringe.

Vorrei annuire, dire che va tutto bene, che mi sta piacendo. Invece. Il contatto, il dolore che ha tolto i miei filtri, gli innumerevoli pensieri che mi hanno occupato la testa negli ultimi giorni, le emozioni compresse, tutto arriva ad esplodere in quell’abbraccio. Lo sento arrivare e desidero che esca. Affondo la faccia nel suo braccio e piango.

Lo sapevo di essere in uno stato emotivo complicato. In un momento di grande consapevolezza poche ore prima glielo avevo detto, che avrei potuto piangere. L’ho preparat* a gestirmi.

Cater mi tiene, mi stringe. Lascia che pianga. Poi riprende a strizzarmi, mi afferra la carne tra le dita e stringe, contorce e io torno a strillare di dolore. Il dolore si sovrappone alle lacrime, si interseca: la testa vola, non penso più. Cater mi solleva la maglietta e mi scopre i seni, ci attacca le pinzette e tira.

Boccheggio, urlo, le lacrime scorrono sul viso, il sesso mi si contrae, grido e godo. Un orgasmo feroce, affamato, che si abbevera al dolore che sento e se ne disseta. Tremo, travolta da una catarsi di cui avevo un terribile bisogno.

kat e Cater

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